Tab Article
Tra i tesori che gli Este ci hanno lasciato non ci sono solo importanti dipinti e sculture di noti maestri, ma c'è anche una ricchissima collezione di arti decorative. Sono oggetti questi che spesso avevano funzionalità fittizie: coppe da cui nessuno mai bevve, vassoi che nessuno mai portò in tavola, brocche sempre asciutte, coltelli e cucchiai rimasti in vetrina. Oggetti creati a scopo ornamentale ovvero per ricordare le meraviglie del mondo, sia naturali che artificiali. Madreperle, noci di cocco, conchiglie, zucche incise, pietre semipreziose, materiali rari, esotici. Tutti apprezzati e subordinati a una lussuosa domesticità che serviva a ordinare un mondo nuovo e in espansione. Tra la fine del XV secolo e l'inizio del XVIII, gli Europei spinsero i loro galeoni attraverso gli oceani in cerca di nuove rotte commerciali. Naturalisti, filosofi e i loro prìncipi cominciarono a raccogliere e collezionare oggetti che rappresentassero questo mondo in espansione, improvvisamente più grande, più ricco e più vario. Nacquero così le wunderkammern o camere delle meraviglie dove il mondo veniva guardato, studiato, capito, e ordinato secondo nuove tassonomie. Gli oggetti descritti in questo volume sono parte di questa cultura materiale che ci rimanda allo stupore del continente europeo di fronte a un mondo nuovo e al desiderio di possesso che presto trasformò la meraviglia in espansione egemonica.